Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21197 del 27 maggio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:21197PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'intervento di carabinieri in borghese per sedare una lite in corso tra alcune persone, che comporti l'uso della forza fisica nei confronti di uno dei soggetti coinvolti e il conseguente procurargli lesioni personali, non integra necessariamente il reato di lesioni personali, qualora il giudice di merito, sulla base di un'approfondita e logica ricostruzione dei fatti, ritenga che i militari abbiano agito legittimamente nell'esercizio dei loro poteri di polizia giudiziaria, senza eccedere nell'uso della forza rispetto alle esigenze di intervento. In tali casi, il giudice può legittimamente dichiarare il non luogo a procedere per insussistenza del fatto, in quanto l'uso della forza, pur avendo cagionato lesioni, è stato proporzionato e necessario per il corretto svolgimento dell'attività di polizia. La valutazione del giudice di merito in ordine alla legittimità e proporzionalità dell'intervento non è sindacabile in sede di legittimità, se sorretta da adeguata e logica motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATO Alfonso - Presidente

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

GI. Ca. , Parte Civile;

nel procedimento penale a carico di:

CA. Se. , nato a (OMESSO), e di SQ. Al. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del GUP di Catania del 13 luglio 2007.

Letto il ricorso e la sentenza impugnata.

Sentita la relazione del Consigliere Dr. Paolo Antonio BRUNO.

Udite le conclusioni del Procuratore Generale in sede, in persona del Sostituto Dr. Santi Consol…

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