Il reato di furto aggravato, di cui agli artt. 110, 624, 625 c.p., è integrato quando il soggetto, in concorso con altri, sottrae indebitamente una cosa mobile altrui, con l'aggravante della violazione di cose esposte per necessità o di cose di valore artistico, storico o archeologico. In tali casi, la pena detentiva base può essere aumentata di un terzo ai sensi dell'art. 61 c.p., n. 7, salvo che tale circostanza aggravante sia già contemplata dalla fattispecie di cui all'art. 625 c.p. Inoltre, qualora ricorra la recidiva qualificata di cui all'art. 99 c.p., comma 4, la pena può essere ulteriormente aumentata di un terzo. Tuttavia, l'applicazione della diminuente per il rito abbreviato ex art. 442 c.p.p. può comportare una riduzione della pena finale inferiore a quella irrogata in primo grado, senza che ciò integri una violazione del divieto di reformatio in peius, in quanto la Corte di appello ha il potere-dovere di ricalcolare la pena nel rispetto dei principi di legalità e proporzionalità della sanzione.