Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3383 del 24 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:3383PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e delle esigenze cautelari ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, è tenuto ad effettuare un'autonoma e approfondita valutazione del materiale probatorio, senza limitarsi ad un mero recepimento acritico delle risultanze investigative. Tale valutazione deve essere congruamente motivata, dando conto delle specifiche ragioni che giustificano in concreto la misura cautelare, anche in relazione alle deduzioni difensive. Tuttavia, il mancato esame puntuale di singole argomentazioni della difesa non determina necessariamente un vizio della motivazione, qualora il ragionamento complessivo del giudice risulti logico e coerente nel ricostruire il quadro indiziario a carico dell'indagato. Inoltre, l'utilizzo di intercettazioni disposte nell'ambito di un procedimento per un determinato reato è ammesso anche in relazione ad altri reati, purché riconducibili al medesimo filone investigativo, senza necessità di un nuovo decreto autorizzativo. Infine, il giudice può legittimamente fondare il proprio giudizio sulle sintesi e sui brogliacci redatti dalla polizia giudiziaria, fermo restando il diritto della difesa di accedere alle registrazioni originali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Presidente

Dott. SCALIA Laura - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA ((omissis)) - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 07/06/2017 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa SCALIA LAURA;
sentite le conclusioni del P.G. Dott. PERELLI SIMONE;
Il Proc. Gen. conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore;
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di BENEVENTO in difesa di (OMISSIS) che chiede l'annullamento dell'ordinanza impugnata.
RITENUTO IN FATTO

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