Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 12234 del 16 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12234PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La capacità di intendere e di volere, pur grandemente scemata per infermità mentale, non esclude la responsabilità penale dell'imputato, né la configurabilità di aggravanti come quella della destrezza, qualora il quadro clinico evidenzi una riduzione, ma non l'esclusione, delle funzioni di critica, di giudizio e della funzione volitiva, e la permanenza di una condizione di pericolosità sociale. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale vizio parziale di mente, deve attenersi alle risultanze peritali, motivando in modo congruo e logico le ragioni del proprio convincimento, senza che il sindacato di legittimità possa spingersi ad una autonoma rilettura degli elementi di fatto. Inoltre, il ricorso per cassazione deve contenere una critica specifica e argomentata alle motivazioni del provvedimento impugnato, senza limitarsi a mere considerazioni di merito, al fine di consentire il controllo sulla tenuta logico-giuridica della decisione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. DI SALVO Emanuele - Consigliere

Dott. TORNESI Daniela R - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/11/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa TORNESI DANIELA RITA;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. TOCCI STEFANO;
Il Proc. Gen. Dott. TOCCI STEFANO conclude per l'inammissibilita' del ricorso.
Udito il difensore:
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di LECCO in dife…

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