Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5638 del 5 febbraio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:5638PEN

Massima

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Il soggetto sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, pur se autorizzato dal tribunale a recarsi fuori dal comune di residenza per motivi di lavoro, è comunque tenuto a rispettare il divieto di allontanamento senza giustificato motivo dal luogo di coatta dimora, pena l'integrazione del reato di cui all'art. 9, comma 2, della legge n. 1423 del 1956. L'autorizzazione concessa dal tribunale non esonera il sorvegliato dall'obbligo di permanenza nel luogo di dimora, ma soltanto consente di allontanarsi per lo specifico motivo indicato nell'autorizzazione stessa. Pertanto, l'inosservanza di tale prescrizione, anche in presenza di un'autorizzazione, integra il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale, in quanto il sorvegliato è tenuto a giustificare il proprio allontanamento dal luogo di dimora, non essendo sufficiente il mero possesso dell'autorizzazione. La disciplina dettata dagli artt. 1-bis e 1-ter della legge n. 1423 del 1956, che prevede una pena edittale più grave per l'inosservanza delle prescrizioni relative all'allontanamento dal comune di residenza per gravi e comprovati motivi di salute, conferma ulteriormente il principio per cui l'autorizzazione concessa dal tribunale non esonera il sorvegliato dall'obbligo di permanenza nel luogo di dimora, ma soltanto consente l'allontanamento per lo specifico motivo indicato nell'autorizzazione stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. MOCALI Piero - Consigliere

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. CANZIO Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RU. MA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 20/02/2007 CORTE APPELLO di NAPOLI;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CANZIO GIOVANNI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CIAMPOLI Luigi che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO

che Ru.Ma. ha p…

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