La tutela del paesaggio, quale valore costituzionalmente rilevante ai sensi dell'art. 9 Cost., prevale sugli interessi di natura privatistica, anche quando questi ultimi siano connessi ad attività economiche e produttive. In presenza di un contesto paesaggistico di particolare pregio e integrità, quale quello ricompreso nel perimetro di un Parco Nazionale, il parere vincolante della Soprintendenza, espresso in sede di autorizzazione paesaggistica, può legittimamente negare l'assenso a interventi edilizi che, per la loro entità dimensionale e localizzazione, risultino incompatibili con la tutela dei valori paesaggistici, ambientali e storico-culturali del sito, anche in assenza di specifici vincoli puntuali, in quanto la valutazione di compatibilità paesaggistica deve essere condotta con riferimento all'integrità e all'armonia dell'intero contesto territoriale tutelato. Il giudice amministrativo può sindacare il parere della Soprintendenza solo in caso di manifesta irragionevolezza, illogicità o errore tecnico, non potendo sostituire la propria valutazione discrezionale a quella dell'amministrazione competente.