Cassazione penale Sez. V sentenza n. 38999 del 4 ottobre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:38999PEN

Massima

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Il medico che annoti sulla cartella clinica del paziente informazioni non veritiere, anche in assenza di costrizione diretta, commette il reato di falsità ideologica in atto pubblico, in quanto tale annotazione risulta sostanzialmente infedele rispetto alla reale situazione clinica e comportamentale del paziente, non potendosi ritenere che questi abbia agito in stato di libera determinazione psichica. Tuttavia, qualora il reato risulti estinto per prescrizione, il giudice è comunque tenuto a verificare l'assenza di evidenti prove di innocenza dell'imputato, non potendo in tal caso pronunciare una sentenza di assoluzione nel merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SANDRELLI Gian G. - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata in (OMISSIS);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Messina del 14.1.2011;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Gian Giacomo Sandrelli;

sentita la Requisitoria del PG. (nella persona del Cons. Carmine Stabile) che ha concluso per la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il ricorso attiene al decesso di (OMISSIS), la cui responsabilit…

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