Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 14760 del 2022

ECLI:IT:TARLAZ:2022:14760SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di opere edilizie abusive è un provvedimento amministrativo a carattere vincolato, che non richiede una specifica motivazione in ordine alla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale alla demolizione, né una comparazione tra l'interesse pubblico e l'interesse privato al mantenimento in loco dell'immobile. Ciò in quanto non può ammettersi l'esistenza di alcun affidamento tutelabile alla conservazione di una situazione di fatto abusiva, che il tempo non può in alcun modo legittimare. L'amministrazione competente è tenuta a emettere l'ordine di demolizione, senza dover preventivamente valutare la possibilità di applicare la sanzione pecuniaria in luogo di quella demolitoria, essendo tale valutazione rimessa alla fase esecutiva del procedimento, nella quale il privato può dedurre in ordine alla situazione di pericolo di stabilità del fabbricato, presupposto per l'applicazione della sanzione pecuniaria. Inoltre, l'abuso edilizio non può essere sanato attraverso la presentazione di una istanza di accertamento di conformità, qualora manchi la cd. "doppia conformità", ovvero la conformità dell'opera sia al momento della realizzazione che al momento della presentazione dell'istanza. Pertanto, l'ordine di demolizione di opere edilizie abusive, privo di titolo abilitativo e non conformi alla normativa vigente, è un provvedimento legittimo e doveroso per l'amministrazione, a prescindere dalla valutazione di un interesse pubblico specifico e dalla comparazione con l'interesse privato, non essendo configurabile alcun affidamento tutelabile del privato.

Sentenza completa

Pubblicato il 11/11/2022

N. 14760/2022 REG.PROV.COLL.

N. 08904/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Stralcio)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8904 del 2015, proposto da Antonella Roscioli, rappresentato e difeso dall'avvocato Carmine Vernillo, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia e domicilio materiale in Roma, via Anicio Gallo, 56;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato Umberto Maria Sclafani, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

dei provvedimenti nn. 1427 del 4 maggio 2015 e 1697 del 18 maggio 2015 con i quali è stata disposta la sospensione dei lavori e la rimozione o demolizio…

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