Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35507 del 11 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:35507PEN

Massima

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Il riconoscimento della continuazione tra il reato associativo e i reati-fine commessi nell'ambito dell'associazione criminosa è subordinato alla verifica che tali reati-fine fossero programmati al momento in cui il partecipe si è determinato a fare ingresso nel sodalizio, in quanto solo in tal caso è ravvisabile l'unitarietà del disegno criminoso che giustifica il trattamento sanzionatorio più mite. Pertanto, non è configurabile la continuazione tra il reato associativo e quei reati-fine che, pur rientrando nell'ambito delle attività del sodalizio criminoso e finalizzati al suo rafforzamento, non erano programmabili ab origine perché legati a circostanze ed eventi contingenti e occasionali o, comunque, non immaginabili al momento iniziale dell'associazione. Ai fini dell'operatività dell'istituto della continuazione, il presupposto indefettibile è l'unicità del disegno criminoso, da intendersi come preordinazione unitaria da parte del soggetto agente delle diverse condotte violatrici, almeno nelle loro linee essenziali, in una fase antecedente al momento perfezionativo delle condotte delittuose che si assumono esserne espressione, in modo da manifestare una ridotta pericolosità sociale e giustificare il trattamento sanzionatorio più mite rispetto al cumulo materiale. Il giudice dell'esecuzione, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento della continuazione, deve quindi verificare l'effettiva strumentalità delle condotte delittuose rispetto agli scopi dell'associazione criminosa, senza poter fare automatico riferimento alla mera contestazione di reati connessi all'attività del sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. SARACENO Rosa Anna - Consigliere

Dott. LIUNI Teresa - rel. Consigliere

Dott. CENTOFANTI Francesco - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 15/10/2019 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere LIUNI TERESA;
Fette le conclusioni del Procuratore generale, FILIPPI PAOLA, la quale ha chiesto l'annullamento con rinvio dell'impugnata ordinanza.
RITENUTO IN FATTO
1. Con' ordinanza del 15/10/2019 la Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzione, ha rigettato le istanze di (OMIS…

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