Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Catania sentenza n. 493 del 2009

ECLI:IT:TARCT:2009:493SENT

Massima

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Il Tribunale Amministrativo Regionale, nel dichiarare improcedibile il ricorso proposto avverso provvedimenti relativi a vincoli urbanistici su un immobile sito in centro storico, afferma il principio per cui la sopravvenuta cessazione dei vincoli di piano che interessavano l'edificio dei ricorrenti determina la carenza di interesse all'ulteriore coltivazione del gravame, comportando l'improcedibilità del ricorso stesso. Tale principio si fonda sulla considerazione che, venuti meno i presupposti che avevano dato origine alla controversia, non sussiste più l'interesse concreto ed attuale dei ricorrenti alla pronuncia giurisdizionale, essendo venuta meno la lesione lamentata. La declaratoria di improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse rappresenta pertanto un corollario del principio di economia processuale, in base al quale il processo deve essere definito con la minore attività possibile, evitando pronunce su questioni divenute prive di rilievo per le parti. Ciò in quanto il processo amministrativo, pur essendo volto alla tutela di posizioni giuridiche soggettive, non può prescindere dalla valutazione dell'attualità e concretezza dell'interesse fatto valere in giudizio, il quale costituisce il presupposto indefettibile per l'esercizio della funzione giurisdizionale. La compensazione integrale delle spese di giudizio, infine, si fonda sul rilievo che la sopravvenuta carenza di interesse non è imputabile ad alcuna delle parti, essendo dipesa da fattori esterni al processo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia sezione staccata di Catania

Sezione Prima
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1860 del 2003, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Do. Di Ma. e An. Li. Di Ma., rappresentati e difesi dall'avv. An. Ga., presso il cui studio in Ca., via Cr., (...), sono elettivamente domiciliati;
contro
l'Assessorato Regionale ai Beni Culturali e Ambientali e Pubblica Istruzione e la Soprintendenza ai Beni Culturali ed Ambientali Ca., in persona dei rispettivi rappresentanti p.t., rappresentati e difesi dall'Avvocatura dello Stato, domiciliata per legge in Ca., via Ve. Og., (...);
e, per quanto attiene al ricorso per motivi aggiunti, il Comune di Gi. non costituito in giudizio;
per l'annullamento:
-Ricorso principale-
del provvedimento della Soprintendenza intimata n. 6378/00 del 21.03.2001, de…

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