Cassazione penale Sez. I sentenza n. 42170 del 17 ottobre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:42170PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, deve essere valutato non solo con riferimento alla commissione di reati che offendono il medesimo bene giuridico, ma anche di quelli che presentano uguaglianza di natura in relazione al bene tutelato e alle modalità esecutive. Tale valutazione prognostica, fondata su elementi concreti desunti dall'analisi della personalità dell'indagato e dal contesto socio-ambientale in cui egli verrebbe a trovarsi, deve tenere conto anche del comportamento successivo alla commissione del fatto, come l'ammissione al lavoro esterno, quale indice di ravvedimento e di attenuazione della pericolosità sociale. L'attualità del pericolo di reiterazione, pertanto, non può essere esclusa sulla sola base della gravità del fatto e dei precedenti penali, ma richiede un'approfondita valutazione di tutti gli elementi, anche favorevoli, relativi alla personalità dell'indagato e alla sua condotta successiva al reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. BIANCHI Michele - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/11/2022 del TRIB. LIBERTA' di BARI;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. CALASELICE BARBARA;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore generale, Dr. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso;
il difensore, avv. (OMISSIS), non e' presente.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata, il Tribunale di Bari con funzione di riesame, ha accolto l'a…

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