Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50481 del 6 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:50481PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La continuazione tra più reati, quale circostanza attenuante, non può essere riconosciuta quando gli episodi delittuosi sono privi di un legame unitario, essendo stati commessi in tempi, luoghi e modalità diversi, senza un disegno criminoso comune che li unisca. Ai fini del riconoscimento della continuazione, è necessario che i singoli reati siano espressione di un medesimo programma delinquenziale, caratterizzato da un'unità di ispirazione e di intenti, tale da conferire ai fatti una connotazione di serialità e di progressione criminosa. La mera vicinanza temporale tra i reati, in assenza di altri elementi che rivelino l'esistenza di un unico disegno criminoso, non è sufficiente a integrare il vincolo della continuazione, il quale presuppone invece la sussistenza di un nesso psicologico e finalistico tra le diverse condotte, tale da conferire loro una connotazione unitaria. Il giudice, nel valutare la sussistenza di tale nesso, deve tenere conto di tutti gli elementi oggettivi e soggettivi emergenti dal complessivo quadro probatorio, come il tempo, il luogo e le modalità di esecuzione dei reati, nonché l'eventuale coinvolgimento di concorrenti, al fine di accertare se le singole condotte siano espressione di un medesimo disegno criminoso ovvero siano il frutto di determinazioni autonome e disgiunte.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI ((omissis)) - Presidente

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. CAIRO Antonio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 10/10/2016 del TRIBUNALE di ASTI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere CAIRO ANTONIO;
Letta la requisitoria scritta del P.M., Dott. SPINACI Sante, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte con cui ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO
1. Con ordinanza in data 10 ottobre 2016 il Tribunale di Asti, in funzione di giudice dell'esecuzione, rigettava la richiesta di continu…

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