La falsificazione non grossolana di una patente di guida rilasciata da uno Stato estero può costituire reato ai sensi degli articoli 482 e 477 del codice penale solo qualora sussistano le condizioni di validità di tale documento ai fini della conduzione di un veicolo anche nel territorio nazionale, come fissate dagli articoli 135 e 136 del Codice della Strada. In assenza di tali condizioni, la condotta non integra il reato di falsità in atti, essendo necessario che il documento falso sia idoneo a produrre effetti giuridici nell'ordinamento italiano. Inoltre, la particolare tenuità del fatto, riconosciuta attraverso l'applicazione delle circostanze attenuanti generiche e l'irrogazione di una pena minima, può integrare la causa di non punibilità di cui all'articolo 131-bis del codice penale, qualora tale norma sia entrata in vigore successivamente alla pronuncia della sentenza di secondo grado. Infine, il decorso del termine di prescrizione del reato, tenuto conto di eventuali sospensioni, comporta l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per estinzione del reato.