Cassazione penale Sez. I sentenza n. 25349 del 13 giugno 2014

ECLI:IT:CASS:2014:25349PEN

Massima

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La condanna per il delitto di partecipazione ad associazione di stampo mafioso comporta una presunzione relativa di pericolosità sociale attuale del soggetto, che può essere superata solo con la prova di un concreto mutamento di stile di vita e di un effettivo ravvedimento con l'abbandono di logiche e relazioni criminali, non essendo sufficiente il mero decorso del tempo o il solo corretto comportamento tenuto durante la detenzione. Il giudizio di attualità della pericolosità sociale deve essere condotto con riferimento al momento della decisione di primo grado, in presenza di chiari indici di persistenza dei dati fattuali sintomatici, senza che lo stato di detenzione, attuale o passato, possa di per sé escludere la pericolosità sociale, ove non vi siano elementi che dimostrino l'incidenza del periodo di carcerazione ad escludere tale pericolosità e l'avvenuto abbandono di logiche e relazioni criminali. La verifica in sede di legittimità si limita alla corrispondenza degli elementi valorizzati nel provvedimento impugnato ai criteri dettati dalla legge e all'esistenza delle ragioni della decisione, senza potersi estendere all'adeguatezza e coerenza logica del percorso giustificativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 25/2011 CORTE APPELLO di NAPOLI, del 04/10/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. BONI Monica;

lette le conclusioni del P.G. il quale ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto, emesso il 4 ottobre 2012 la Corte d'appello di Napoli confermava il decreto del Tribunale di Napoli del 22 settembre 2010 di sottoposizione di (OMISSIS) alla misura di prevenz…

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