Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4325 del 29 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:4325PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. può essere configurato anche in assenza di una struttura organizzativa complessa e di un programma criminoso perdurante oltre la consumazione dei singoli reati, essendo sufficiente l'esistenza di un vincolo associativo tra gli imputati, desumibile dalla pluralità e serialità delle condotte di falsificazione documentale realizzate in un arco temporale limitato, dalla disponibilità di strumenti idonei alla falsificazione in tempi ravvicinati, dall'interscambiabilità dei ruoli tra gli associati nell'accompagnare e confermare la falsa identità di colui che di volta in volta esibiva il documento contraffatto, nonché da elementi ulteriori, come la consapevolezza di uno degli imputati di dover "tenere fuori" un altro dal procedimento per evitare "scortesie" e la prospettiva di "fare cose molto belle" una volta usciti. Il reato di cui all'art. 497-bis c.p. sulla contraffazione di documenti validi per l'espatrio è configurabile anche in relazione alla carta d'identità, in quanto documento di riconoscimento che consente la circolazione tra gli Stati membri dell'Unione Europea, a prescindere dal suo carattere non essenziale ai fini dell'espatrio. Il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato con il riferimento alla mancanza di elementi concreti che incidano sulla capacità a delinquere dell'imputato o sull'entità del fatto, come l'inserimento dell'imputato nel contesto criminoso e la sua disponibilità ad assumere false identità e ad accompagnare i coimputati, nonché l'atteggiamento processuale riduttivo degli imputati che ammettono solo i fatti impossibili da negare. Analogamente, il diniego dei benefici di legge può essere motivato sulla base di valutazioni relative ai profili indicati nell'art. 133 c.p., come la pluralità degli episodi contestati e la mancanza di un comportamento realmente collaborativo dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

4. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 15/03/2010 della Corte d'Appello di Catania;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Salzano Francesco, che ha concluso per il rigetto del ricorso…

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