Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12479 del 17 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12479PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il concetto di "appartenenza" ad un'associazione mafiosa, ai fini dell'applicazione di una misura di prevenzione personale antimafia, è più ampio e sfumato rispetto a quello di "partecipazione" al sodalizio criminale, ricomprendendo ogni comportamento che, pur non realizzando il reato di associazione di tipo mafioso, sia comunque funzionale agli interessi dei poteri criminali. Pertanto, il giudice può legittimamente valutare nuovi elementi probatori, anche se preesistenti, che non erano stati considerati in precedenti procedimenti di prevenzione, al fine di accertare la pericolosità sociale qualificata del proposto e disporre la confisca dei beni a lui riconducibili, direttamente o indirettamente, anche se acquisiti prima della manifestazione della pericolosità, purché vi sia la sproporzione tra il valore dei beni e i redditi dichiarati. L'accertamento della riferibilità dei beni al proposto può avvenire anche attraverso indizi gravi, precisi e concordanti, senza necessità di una prova certa dell'intestazione fittizia, essendo sufficiente la dimostrazione della disponibilità di fatto del bene da parte del soggetto ritenuto socialmente pericoloso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo Mari - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 57/2012 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 09/11/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

lette le conclusioni del PG di a.c.r..

FATTO E DIRITTO

Con decreto 9.11.2012, la corte di appello di Catanzaro, in parziale riforma del decreto 9.1.2012 d…

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