Il falso nell'autocertificazione per l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato, pur essendo un reato doloso che richiede l'accertamento del dolo generico, può essere integrato anche quando l'imputato, pur non avendo consapevolezza della falsità della dichiarazione, abbia comunque agito con negligenza e superficialità nel compilare il modulo prestampato, senza verificare attentamente i dati reddituali e familiari rilevanti ai fini dell'ammissione al beneficio. In tali casi, l'errore dell'imputato, determinato dal suo basso livello culturale e dal contesto sociale di appartenenza, non è sufficiente a escludere la responsabilità penale, in quanto il reato di falso in atto pubblico richiede solo la volontarietà della condotta, a prescindere dalla consapevolezza dell'illiceità del fatto. Inoltre, la concessione di attenuanti generiche e la determinazione della pena devono essere valutate tenendo conto della personalità dell'imputato, desumibile anche dai suoi precedenti penali, senza che ciò comporti una violazione dei principi di proporzionalità e individualizzazione della sanzione.