Il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di falso e di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina sussiste quando vi sia una struttura organizzativa ben radicata e operante, con ruoli e compiti definiti tra i partecipanti, finalizzata al conseguimento di un profitto illecito attraverso la realizzazione seriale di condotte di falso documentale relative a pratiche di ricongiungimento familiare, poste in essere con piena consapevolezza della loro illiceità da parte del soggetto che riveste un ruolo direttivo nell'ambito dell'associazione, senza che rilevi la circostanza che il ricongiungimento familiare sia astrattamente configurabile come un diritto, atteso che tale diritto può essere esercitato solo nel rispetto dei presupposti di legge, la cui alterazione consapevole integra il reato di falso. Il diniego delle circostanze attenuanti generiche non può essere fondato sulla mera assenza di confessione, ma richiede una valutazione complessiva della personalità dell'imputato e della sua condotta processuale, in assenza della quale il relativo diniego risulta privo di adeguata motivazione.