Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio Nazionale Forense, qualora un candidato risulti ineleggibile, la sua elezione deve essere considerata invalida sin dall'origine e, pertanto, il seggio deve essere attribuito al candidato che abbia ottenuto il maggior numero di voti dopo l'ultimo degli eletti, senza necessità di procedere a nuove elezioni suppletive. Ciò in quanto il meccanismo delle elezioni suppletive previsto dall'art. 15, comma 3, del D.Lgs. Lgt. n. 382/1944 è applicabile solo nei casi di sopravvenuta incapacità all'esercizio della carica per cause come morte, dimissioni o assenza prolungata, ma non può essere esteso analogicamente all'ipotesi di ineleggibilità originaria di uno dei candidati eletti. Il principio di conservazione del risultato elettorale validamente espresso dagli elettori impone di procedere allo "scorrimento" della graduatoria, attribuendo il seggio al primo dei non eletti, senza dover ricorrere a nuove consultazioni elettorali. Tale soluzione consente di emendare il risultato elettorale dai voti ottenuti dall'ineleggibile, salvaguardando il consenso validamente espresso dagli elettori.