Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1975 del 2022

ECLI:IT:TARMI:2022:1975SENT

Massima

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La pianificazione urbanistica generale conferisce all'amministrazione comunale un'ampia discrezionalità nell'individuare le scelte ritenute idonee per disciplinare l'uso del proprio territorio, valutando gli interessi in gioco e il fine pubblico, senza che sia necessaria una specifica motivazione in relazione alle singole destinazioni urbanistiche, salvo che particolari situazioni non abbiano creato aspettative o affidamenti qualificati in favore di soggetti le cui posizioni appaiano meritevoli di specifiche considerazioni. Le scelte di classificazione dei suoli sono sorrette da ampia discrezionalità e la posizione dei privati risulta recessiva rispetto alle determinazioni dell'amministrazione, in quanto scelte di merito non sindacabili dal giudice amministrativo, salvo che non siano inficiate da arbitrarietà o irragionevolezza manifeste, ovvero da travisamento dei fatti in ordine alle esigenze che si intendono nel concreto soddisfare. L'amministrazione comunale, nell'esercizio della propria discrezionalità pianificatoria, può legittimamente prevedere aree agricole anche oltre i limiti stabiliti dal piano territoriale di coordinamento provinciale, in quanto l'urbanistica e il correlativo esercizio del potere di pianificazione non possono essere intesi solo come un coordinamento delle potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà, ma devono essere ricostruiti come intervento degli enti esponenziali sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo ed armonico dello stesso, potendo quindi tenere conto delle esigenze legate alla tutela di interessi costituzionalmente primari, tra i quali rientrano quelli contemplati dall'articolo 9 della Costituzione, come la tutela ambientale ed ecologica. Nell'ambito della valutazione ambientale strategica (VAS), il riferimento, contenuto solo nella sintesi non tecnica, all'attivazione di meccanismi perequativi per compensare lo stralcio di un ambito produttivo, non costituisce né una prescrizione con effetti vincolanti né una parte della motivazione della valutazione ambientale strategica, in quanto fuoriesce dagli scopi e dai limiti di tale strumento. Infine, eventuali discrepanze tra le tavole grafiche di un piano urbanistico non comportano l'invalidità dello stesso, ma rientrano nelle mere irregolarità correggibili d'ufficio, senza che ne derivi l'annullamento del piano.

Sentenza completa

Pubblicato il 08/09/2022

N. 01975/2022 REG.PROV.COLL.

N. 02307/2014 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2307 del 2014, proposto da
Gabriele Pizzoli, rappresentato e difeso dagli avvocati Annarosa Corselli, Carlo Luigi Scrosati, con domicilio eletto presso lo studio Carlo Luigi Scrosati in Milano, via Domodossola, 17;

contro

Comune di Busto Garolfo, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Aldo Travi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'annullamento

dell’iter procedimentale inerente al P.G.T. del Comune di Busto Garolfo e quindi la delibera n.61 del 14.11.2012 di adozione del Piano del Governo del Terri…

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