Cassazione penale Sez. V sentenza n. 30632 del 23 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30632PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza degli indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve attenersi a un giudizio di plausibilità e ragionevolezza delle risultanze probatorie acquisite, senza poter sostituire la propria diversa lettura del materiale probatorio a quella operata dal giudice di merito, salvo che non emerga una palese e incontrovertibile difformità tra i risultati acquisiti e il dato obiettivo. In particolare, il giudice di legittimità non può sindacare l'interpretazione data dal giudice di merito a elementi probatori di per sé privi di significato univoco, come le intercettazioni telefoniche, le frequentazioni sospette e le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, quando tale interpretazione risulti sorretta da una motivazione logica e coerente. Inoltre, il giudice di merito può legittimamente ritenere sussistenti gli indizi di colpevolezza sulla base di un quadro indiziario complessivo, anche in assenza di riscontri diretti, purché le singole risultanze probatorie siano tra loro logicamente e razionalmente collegate in modo da formare un convincente quadro accusatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. SCALERA Vito - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giaco - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LO. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso l'Ordinanza del 6.2.2009 resa dal Tribunale della Liberta' di Caltanissetta;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dott. SANDRELLI Gian Giacomo;

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del Cons. Dott. SELVAGGI Eugenio che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. IMPELLIZZERI Antonio.

IN FATTO

I…

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