Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12451 del 17 marzo 2014

ECLI:IT:CASS:2014:12451PEN

Massima

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Il reato di diffamazione si configura quando l'offesa all'onore e alla reputazione di una persona è comunicata a più soggetti, anche attraverso la consegna di una registrazione della conversazione contenente le espressioni lesive. L'elemento materiale del reato sussiste anche qualora il capo di imputazione, pur non essendo formulato in modo perfetto sotto il profilo grammaticale e sintattico, risulti comunque sufficientemente chiaro nel descrivere la condotta diffamatoria e il requisito della comunicazione a più destinatari. L'eccezione relativa all'asserita carenza di chiarezza del capo di imputazione, pertanto, è priva di fondamento e può essere validamente sollevata anche oltre il momento dedicato alle questioni preliminari, senza che ciò comporti l'invalidità del procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. FUMO Maurizi - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3/2011 TRIBUNALE di TRAM, del 19/07/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/01/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MAURIZIO FUMO;

udito il PG in persona del sost. proc. gen. dott. Fraticelli Mario che ha concluso chiedendo la inammissibilita' del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

1 Il tribunale di Trani, in funzione di giudice d'appello, in parzi…

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