La sospensione del rapporto di provvisorio accreditamento di una struttura sanitaria privata da parte dell'Azienda Sanitaria Locale competente è legittima qualora emergano gravi irregolarità nella fatturazione di prestazioni mai effettuate, accertate anche attraverso il disconoscimento da parte dei medici di medicina generale delle relative prescrizioni, nonché la pendenza di un'indagine penale sui fatti, a prescindere dall'esito di tale procedimento. La durata della sospensione, entro il limite massimo di sei mesi previsto dalla legge, deve essere adeguatamente motivata in relazione all'esigenza di interrompere l'eventuale perpetuarsi di condotte scorrette e di attendere gli sviluppi dell'indagine penale. La motivazione del provvedimento di sospensione deve dare conto della valutazione delle controdeduzioni del centro privato, senza che rilevi l'eventuale successiva richiesta di archiviazione del procedimento penale, essendo la legittimità dell'atto amministrativo valutata in base ai presupposti esistenti al momento della sua adozione.