Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44842 del 24 novembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:44842PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle proprie funzioni, accetti denaro o altre utilità al fine di compiere atti contrari ai doveri d'ufficio, integra il reato di corruzione. Tuttavia, tale reato può essere integrato anche qualora il pubblico ufficiale, pur agendo nell'ambito dei propri poteri discrezionali, accetti denaro o altre utilità per favorire determinati soggetti nell'assegnazione di beni o servizi, in violazione dei principi di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. In tali casi, la natura pubblica dell'ente di appartenenza del pubblico ufficiale non è determinante, essendo sufficiente che lo stesso rivesta la qualifica di pubblico ufficiale e che le condotte corruttive siano finalizzate a procurare un indebito vantaggio a terzi. Inoltre, ai fini dell'applicazione della misura interdittiva del divieto di esercitare uffici direttivi in imprese e società, non è necessario che il soggetto rivesta attualmente cariche direttive, essendo sufficiente che lo stesso abbia commesso reati di corruzione che denotino la sua inaffidabilità e la concreta possibilità di reiterare condotte illecite, a prescindere dalla titolarità di specifiche cariche. In tali ipotesi, il rischio di recidiva non può essere considerato meramente congetturale o astratto, ma deve essere valutato alla luce delle concrete modalità e circostanze del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. VIGNA Maria S. - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 14/06/2022 del Tribunale di Caltanissetta;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore del ricorrente, che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata.

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