Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La responsabilità penale degli imputati per il tentato furto in abitazione non può essere affermata sulla base di meri indizi di prossimità temporale e di conoscenza pregressa della vittima, in assenza di una ricostruzione logica e coerente del fatto che dimostri il loro effettivo coinvolgimento nell'azione delittuosa. In particolare, la Corte di merito deve chiarire il nesso causale tra la visita degli imputati alla vittima la sera precedente e il successivo tentativo di furto, nonché motivare adeguatamente in ordine alle incertezze emerse nel riconoscimento fotografico della donna imputata da parte della persona offesa. Solo attraverso un percorso argomentativo rigoroso, che superi le contraddizioni e le lacune motivazionali rilevate, la Corte di rinvio potrà legittimamente affermare la responsabilità degli imputati, valutando altresì la sussistenza delle circostanze aggravanti contestate. In assenza di tali presupposti, il giudizio di colpevolezza non può essere sorretto da mere congetture o presunzioni, dovendo essere fondato su una ricostruzione completa ed esaustiva degli elementi di prova.