Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 33493 del 27 agosto 2009

ECLI:IT:CASS:2009:33493PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante di cui all'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990 a favore dell'imputato che si adopera per assicurare la prova del reato e per sottrarre all'associazione risorse decisive per la commissione dei delitti, richiede non solo l'indicazione del nominativo di qualche complice, ma anche l'effettivo raggiungimento dello scopo perseguito dalla norma, consistente nella reale sottrazione di risorse rilevanti e cospicue, suscettibili di essere utilizzate per ulteriori attività delinquenziali. La mancata concessione di tale attenuante è pertanto legittima qualora l'imputato, pur fornendo alcuni elementi di prova, abbia mantenuto significative reticenze su aspetti essenziali ai fini delle indagini, senza arrecare un concreto e determinante contributo alla neutralizzazione dell'attività criminosa. Inoltre, la determinazione della misura della riduzione della pena conseguente alla concessione delle attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può legittimamente ridurre la pena in misura inferiore al massimo in ragione della particolare gravità dei fatti addebitati, idonei a suscitare un particolare allarme sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. IPPOLITO Francesco - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. HA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 06/11/2006 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. MATERA LINA;

sentito il P.G. Dr. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con la sentenza indicata in epigrafe la Corte di Appello di Milano ha confermato la sentenza in…

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