Cassazione penale Sez. I sentenza n. 43566 del 21 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:43566PEN

Massima

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Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è il seguente: La condanna penale può essere pronunciata solo se l'imputato risulta colpevole al di là di ogni ragionevole dubbio, il che implica che, in caso di prospettazione di una ricostruzione alternativa dei fatti, debbano essere individuati gli elementi di conferma dell'ipotesi ricostruttiva accolta, in modo da far risultare la non razionalità del dubbio derivante dalla prospettazione alternativa. Il dubbio non può fondarsi su ipotesi del tutto congetturali, seppur plausibili. Pertanto, il giudice di merito deve fornire una motivazione congrua e logica che escluda in modo convincente le ipotesi alternative prospettate dalla difesa, senza limitarsi a una mera valutazione di plausibilità delle stesse. Inoltre, il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione si limita a verificare la coerenza logica e l'adeguatezza della motivazione, senza poter riesaminare nel merito le questioni fattuali, che rientrano nella competenza esclusiva del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

Dott. APRILE Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 5/2015 CORTE ASSISE APPELLO di TRIESTE, del 23/10/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. BALSAMO Antonio, che chiedeva il rigetto del ricorso;
udito per la parte civile l'avv. (OMISSIS), che si associava alla richiesta del P.M.;
udito per il ricorrente l'avv. (OMISSIS), che chiedeva l&…

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