Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2263 del 19 gennaio 2006

ECLI:IT:CASS:2006:2263PEN

Massima

Generata da Simpliciter
La reazione del privato all'atto arbitrario del pubblico ufficiale, che eccede i limiti delle proprie attribuzioni e lede la dignità umana, è esente da punibilità ai sensi dell'art. 4 del d.lg.lt. n. 288/1944, a condizione che sussista un nesso di causalità psichica tra l'eccesso arbitrario e la reazione, nel senso che il comportamento del privato sia determinato dalla condotta oggettivamente non corretta del pubblico ufficiale, avvertita come ingiusta e sopraffattrice. L'arbitrarietà dell'atto non deve essere intesa come un quid pluris rispetto all'eccesso dalle attribuzioni, ma può ravvisarsi anche nella mera scorrettezza e villania delle modalità con cui gli atti del pubblico ufficiale, anche se di per sé conformi a legge, vengono posti in essere, in quanto tali comportamenti si traducono in un eccesso dai limiti delle sue attribuzioni. Il rapporto tra amministrazione e cittadino non deve risolversi in un rapporto autoritario e d'imperio, ma in un rapporto funzionale alla cura degli interessi del cittadino, i cui diritti e la cui dignità, quale che sia il concreto contesto, non devono mai essere mortificati o calpestati. Pertanto, la reazione del privato che, a fronte di un atto arbitrario del pubblico ufficiale, lesivo della sua dignità, si libera dalla illegittima restrizione della libertà personale, anche se non contestuale all'atto arbitrario ma intervenuta poco dopo, quando comunque lo stato di illegittima restrizione era ancora in atto, è esente da punibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SESTA PENALE
Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:
((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - Cons. ((omissis)) - ((omissis)) - Consigliere
ha pronunciato la seguente:
SENTENZA
Sul ricorso proposto da Le. Ca., nato a Tr. il (...);
avverso la sentenza 28/11/2003 della Corte d'Appello di Bari;
Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;
Udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dr. ((omissis));
Udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale dr. V. Meloni, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Udito, per la parte civile, avv. ==;
Udito il difensore avv. R. Ca., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
FATTO E DIRITTO
1 - II Tribunale di Foggia -Sezione di Trinitapoli-, con sentenza 12/6/2002, aveva dichiarato Le. Ca. colpevole del delitto di resistenza a p.u., commesso il …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.