Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1352 del 14 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1352PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione si configura quando la violenza o la minaccia sono dirette a coartare la volontà della vittima al fine di ottenere un ingiusto profitto, anche se la condotta non raggiunge il risultato sperato. La mera reazione stizzita per un diniego non è sufficiente a integrare il reato, essendo necessario che la violenza sia funzionale al conseguimento del fine che si propone l'agente. Inoltre, la prova del reato di furto non può basarsi su semplici presunzioni, ma deve fondarsi su indizi gravi, precisi e concordanti, tali da escludere ragionevoli dubbi sull'attribuibilità del fatto all'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

difesa di Gi. Pa. (nato il (OMESSO));

avverso la sentenza della Corte d'appello di Palermo, sezione 4 penale, in data 13.06.2007;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dott. ((omissis));

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 15.06.2005 il Tribunale monocratico di Marsala condannava Gi. Pa. , alla pena di anni uno e mesi due …

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