Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Bangla Alimentari - S.a.s. di Islam Md Rafiqul & C. contro i provvedimenti del Municipio Roma I Centro che avevano dichiarato l'inefficacia delle sue SCIA di variazione e inibito lo svolgimento dell'attività, ha rilevato che Roma Capitale ha successivamente annullato in autotutela tali provvedimenti impugnati. Di conseguenza, il Tribunale ha dichiarato la cessazione della materia del contendere, condannando tuttavia Roma Capitale al pagamento delle spese di giudizio in favore della ricorrente società, in considerazione delle vicende emerse nel corso del procedimento. La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: L'annullamento in autotutela da parte della pubblica amministrazione dei provvedimenti impugnati in sede giurisdizionale determina la cessazione della materia del contendere, ferma restando la possibilità per il giudice di condannare l'amministrazione al pagamento delle spese di giudizio qualora sussistano giuste ragioni, tenuto conto delle circostanze emerse nel corso del procedimento. Il principio di diritto espresso nella massima si fonda sulla consolidata giurisprudenza amministrativa secondo cui l'annullamento in autotutela dei provvedimenti impugnati comporta la cessazione della materia del contendere, senza tuttavia precludere al giudice la possibilità di condannare l'amministrazione alle spese di giudizio qualora emergano elementi tali da giustificare tale statuizione, in applicazione del principio di soccombenza virtuale. La massima riassume in modo chiaro, astratto e conciso tale orientamento giurisprudenziale, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato e senza riferimenti al caso specifico.