Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 14669 del 12 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:14669PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel determinare la misura della pena per il reato di cessione di sostanze stupefacenti, gode di ampio potere discrezionale nell'applicazione delle circostanze attenuanti e nella valutazione complessiva degli elementi indicati nell'art. 133 c.p., anche in presenza di una condotta abituale e sistematica di spaccio, purché la motivazione sia congrua e logica. Pertanto, il giudice può legittimamente escludere l'applicazione della circostanza attenuante della lieve entità del fatto, prevista dall'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, qualora ritenga che le modalità e la durata della condotta delittuosa, nonché i precedenti penali dell'imputato, non consentano di inquadrare il fatto nell'ipotesi di minore gravità, giustificando così l'irrogazione di una pena superiore al minimo edittale. Tale valutazione, purché adeguatamente motivata, rientra nell'ampio potere discrezionale del giudice di merito, il quale assolve il suo compito anche attraverso una valutazione globale e intuitiva degli elementi indicati nell'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARZANO ((omissis)) del 03/02/2 -

Dott. BRUSCO Carlo G. Consigliere SENTE -

Dott. MASSAFRA Umberto rel. Consigliere N. -

Dott. MARINELLI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. VITELLI CASELLA ((omissis)) N. 43436/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CH. PA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 172/2006 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 04/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/02/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSAFRA Umberto;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Ricorre per cassazione il dif…

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