Il diritto all'assegnazione e al mantenimento di un alloggio di servizio connesso all'incarico (ASI) nelle Forze Armate è disciplinato dal D.M. 16 gennaio 1997, n. 253, il quale prevede che la concessione dell'alloggio abbia durata pari al periodo di permanenza nell'incarico per il quale è stato concesso e cessi con la perdita del titolo in forza del quale la concessione è stata rilasciata. Pertanto, la cessazione dall'incarico che ha dato titolo all'assegnazione dell'ASI determina automaticamente la perdita del diritto all'occupazione dell'alloggio, senza che rilevi l'assunzione di un nuovo incarico che astrattamente consentirebbe la concessione di un altro ASI, in assenza di un espresso provvedimento di modifica della titolarità della concessione. Ne consegue che gli alloggi occupati de facto da militari che alla data di entrata in vigore della legge n. 326/2003 avevano perso il titolo in forza del quale la concessione era stata rilasciata, rientrano tra quelli da alienare ai sensi dell'art. 26, comma 11 quater, della medesima legge, non potendo essere esclusi da tale operazione sulla base della mera circostanza che l'occupante ricopra un incarico che astrattamente darebbe titolo alla concessione di un ASI.