Tribunale Amministrativo Regionale Lombardia - Milano sentenza n. 1317 del 2021

ECLI:IT:TARMI:2021:1317SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio dei propri poteri di regolamentazione della circolazione stradale, può legittimamente vietare la sosta in determinati tratti di strada e adottare misure idonee a far rispettare tale divieto, anche attraverso l'installazione di dissuasori della sosta, senza che ciò comporti un obbligo risarcitorio nei confronti di attività commerciali eventualmente danneggiate, in quanto l'interesse pubblico alla sicurezza della circolazione stradale e al libero accesso ai passi carrai prevale sull'interesse privato alla sosta libera in zone soggette a divieto. Il danno lamentato dal titolare dell'attività commerciale non è qualificabile come "danno ingiusto" ai sensi dell'art. 2043 c.c., in quanto l'interesse tutelato dalla sua pretesa risarcitoria non è meritevole di tutela in quanto volto a consentire un'attività illecita, ovvero la sosta vietata. Inoltre, il nesso di causalità tra la condotta del Comune e il danno lamentato non sussiste, in quanto il calo di fatturato è riconducibile alla decisione, assunta a monte, di vietare la sosta nel tratto di strada antistante l'attività commerciale, e non all'installazione dei dissuasori, che rappresenta solo una misura attuativa di tale divieto.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/05/2021

N. 01317/2021 REG.PROV.COLL.

N. 00230/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia

(Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 230 del 2020, proposto da
-OMISSIS- in proprio e quale titolare del -OMISSIS-, rappresentato e difeso dall'avvocato Tiziano Giovanelli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Milano, Corso Plebisciti, n. 13;

contro

COMUNE DI CODOGNO, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Raffaella Bordogna, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per l'accertamento e la declaratoria

dell’illegittimità del silenzio-rifiuto formatosi sull’istanza avanzata in data 22 ottobre …

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