Il delitto di strage si configura quando gli atti compiuti, per la loro potenzialità offensiva o per le specifiche modalità di impiego, siano chiaramente rivelatori dell'intenzione di causare la morte di un numero indeterminato di persone, ponendo concretamente in pericolo la pubblica incolumità. Pertanto, non è sufficiente la mera causazione di un incendio, pur prevedendo come possibile conseguenza la morte di qualcuno, ma è necessario che il mezzo utilizzato e le circostanze del fatto dimostrino l'effettiva volontà di attentare alla vita di una o più persone, a prescindere dal fine ultimo dell'azione. Il giudice deve quindi accertare, con apposita indagine, se gli atti compiuti abbiano effettivamente posto in concreto pericolo la vita e l'incolumità di un numero indeterminato di persone, non essendo sufficiente la mera idoneità dell'incendio a diffondersi e a provocare danni. Solo in tal caso può configurarsi il delitto di strage, essendo altrimenti configurabili fattispecie autonome come il tentato omicidio o l'incendio.