Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10304 del 10 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:10304PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato non può essere desunto dalla mera dichiarazione della persona offesa che si dice convinta della responsabilità dell'imputato, in assenza di elementi specifici e concreti che dimostrino il suo effettivo contributo causale alla condotta illecita. La motivazione del provvedimento cautelare deve indicare in modo puntuale e dettagliato gli elementi indiziari che giustificano l'attribuzione della responsabilità all'imputato, non essendo sufficiente un mero convincimento soggettivo della persona offesa. Inoltre, il giudice deve valutare attentamente la condizione di disagio dei minori coinvolti, al fine di verificare se tale circostanza possa incidere sulla configurabilità del concorso morale dell'imputato. In assenza di una motivazione adeguata e puntuale, il provvedimento cautelare deve essere annullato con rinvio per un nuovo giudizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale di Catanzaro emessa in data 10/08/2022;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Rossella Catena;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Tassone Kate, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza impugnata il Tribunale del riesame di Catanzaro rigettava la ric…

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