Il Comune può limitare l'occupazione di suolo pubblico con dehors in zone di particolare pregio architettonico, come la Piazza Santo Stefano, al fine di salvaguardare l'armonia e il decoro degli edifici storici circostanti, anche in assenza di un'espressa previsione regolamentare, in virtù di un parere tecnico dell'organo competente che evidenzi l'esigenza di moderare l'inserimento di manufatti temporanei per non compromettere le visuali aperte sui fabbricati di rilevante interesse storico e artistico. Tale limitazione può giustificare il parziale diniego di una richiesta di occupazione di suolo pubblico, anche in presenza di precedenti autorizzazioni rilasciate in modo meno rigoroso, poiché le nuove domande devono essere valutate singolarmente tenendo conto del contesto ambientale peculiare, senza che ciò integri una disparità di trattamento. Inoltre, il Comune può respingere richieste di accesso generalizzate a tutte le concessioni di dehors rilasciate, in quanto tali richieste non sono ricollegabili a una situazione giuridicamente rilevante, come richiesto dalla normativa sull'accesso, ma comporterebbero un'attività di elaborazione degli atti vietata.