Cassazione penale Sez. I sentenza n. 50440 del 28 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:50440PEN

Massima

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Il ruolo apicale di un soggetto all'interno di un'associazione criminale, desumibile da elementi probatori quali dichiarazioni di collaboratori di giustizia e intercettazioni, è sufficiente a configurare la sua responsabilità concorsuale morale in relazione a gravi episodi di violenza e intimidazione perpetrati dagli altri membri del gruppo, anche se non direttamente partecipi degli stessi, in quanto il suo ruolo di vertice comporta la condivisione preventiva delle azioni criminose e la capacità di indirizzarle. Pertanto, il giudice di merito può ritenere sussistenti le esigenze cautelari di concreto e attuale pericolo di reiterazione dei reati, in ragione della gravità dei fatti, della disponibilità di mezzi e armi, dell'inserimento degli episodi in un contesto criminale allarmante e della presumibile prosecuzione della faida, senza che tale valutazione possa essere sindacata in sede di legittimità, se sorretta da una motivazione adeguata e immune da vizi logici. Il controllo di legittimità della Corte di Cassazione in materia di misure cautelari personali è infatti limitato all'esame del contenuto dell'atto impugnato e alla verifica dell'assenza di illogicità evidente, senza poter procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. BONITO F. M. Silvio - Consigliere

Dott. MANCUSO L. Fabrizio - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
(OMISSIS), n. il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 4235/2015 TRIBUNALE LIBERTA' DI NAPOLI, del 01/09/2015;
udita la relazione fatta dal Consigliere dott. ((omissis));
udite le conclusioni del Procuratore generale, in persona del Dott. DI LEO Giovanni, che chiedeva dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi;
uditi per i ricorrenti l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS), che chiedevano l'accoglimento dei …

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