Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 19166 del 9 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:19166PEN

Massima

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Il concorso nel reato di detenzione di sostanze stupefacenti richiede un contributo partecipativo positivo, morale o materiale, all'altrui condotta criminosa, che agevoli la detenzione, l'occultamento e il controllo della droga, assicurando all'altro concorrente una collaborazione sulla quale questi possa contare. La mera presenza sul luogo del reato o la semplice connivenza, priva di efficacia causale, non integrano il concorso punibile ai sensi dell'art. 110 c.p. La gravità del fatto, desunta dalla rilevante quantità di stupefacente e dalle modalità professionali dell'azione, può giustificare il diniego delle attenuanti generiche e l'applicazione di una pena adeguatamente motivata ai sensi dell'art. 133 c.p., anche se distante dal minimo edittale, senza che ciò integri un vizio di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Presidente

Dott. SAVINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. CENCI Daniele - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 3165/2015 CORTE APPELLO di CATANIA, del 06/11/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CENCI DANIELE;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. IACOVIELLO ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' dei ricorsi.
Udito il difensore Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile) Francesco, del Foro …

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