Consiglio di Stato sentenza n. 9161 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:9161SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che in caso di realizzazione di un manufatto edilizio in assenza di titolo abilitativo e in zona soggetta a vincolo paesaggistico, l'Amministrazione comunale è tenuta ad adottare il provvedimento di demolizione, in quanto trattasi di attività vincolata e doverosa, finalizzata al ripristino della legalità urbanistica ed edilizia violata. Tale provvedimento di demolizione può essere legittimamente adottato dal dirigente o responsabile del competente ufficio comunale, senza necessità di previa comunicazione di avvio del procedimento agli interessati, in quanto l'attività di repressione degli abusi edilizi mediante ordine di demolizione non è assistita da particolari garanzie partecipative. L'ordine di demolizione deve essere impartito all'attuale proprietario dell'immobile, in quanto la natura reale dell'abuso edilizio comporta che la sanzione demolitoria segua il bene anche nei successivi trasferimenti, a prescindere dall'effettiva responsabilità del proprietario nell'esecuzione dell'abuso. Inoltre, in presenza di un vincolo paesaggistico sull'area, qualsiasi intervento edilizio idoneo ad alterare il pregresso stato dei luoghi deve essere preceduto da autorizzazione paesaggistica, in mancanza della quale è soggetto a sanzione demolitoria, senza che l'Amministrazione debba valutare la possibilità di una sanatoria o di una sanzione pecuniaria alternativa. Infine, l'omessa o imprecisa indicazione dell'area che verrà acquisita al patrimonio comunale non determina l'illegittimità dell'ordine di demolizione, in quanto l'indicazione dell'area è requisito necessario ai fini dell'acquisizione, che costituisce una distinta misura sanzionatoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/10/2023

N. 09161/2023REG.PROV.COLL.

N. 00449/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 449 del 2020, proposto da
Michele Fabio Cimato, rappresentato e difeso dall'avvocato Pasquale Antonio Maria Galati, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di San Ferdinando, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentato e difeso dall'avvocato Gaetano Callipo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria sezione staccata di Reggio Calabria n. 00603/2019, resa tra le parti, venga annullata l’impugnata Ordinanza ingiunzione n. 08 dell’11.04…

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