Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: La mancata comunicazione preventiva dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza di autorizzazione paesaggistica, prevista dall'art. 4, comma 8, del d.P.R. n. 139/2010 per il procedimento semplificato relativo agli interventi di lieve entità, nonché dall'art. 146, comma 8, del d.lgs. n. 42/2004 per il procedimento ordinario di autorizzazione paesaggistica, costituisce un vizio procedimentale che inficia la legittimità del provvedimento di rigetto adottato dall'amministrazione competente, anche quando il parere negativo provenga dalla Soprintendenza. Tale formalità procedimentale rappresenta un dovere ineludibile per le determinazioni aventi carattere essenzialmente discrezionale, in quanto consente all'interessato di esporre le proprie ragioni a sostegno della pretesa, non potendosi escludere un esito diverso dell'istanza. Pertanto, l'omissione della comunicazione dei motivi ostativi comporta l'illegittimità del provvedimento di diniego, con conseguente condanna dell'amministrazione soccombente al pagamento delle spese di giudizio.