Il provvedimento di annullamento in autotutela di un precedente atto amministrativo di concessione di un contributo pubblico è illegittimo qualora l'amministrazione non abbia adeguatamente motivato in merito alla sussistenza di un concreto e attuale interesse pubblico prevalente rispetto all'affidamento del beneficiario, maturato in ragione del consolidamento della sua posizione giuridica. L'esercizio del potere di autotutela è subordinato alla ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti, con la conseguente necessità di una motivazione che dia conto delle ragioni di opportunità e convenienza che giustificano l'annullamento, in conformità ai principi di buon andamento e imparzialità dell'azione amministrativa di cui all'art. 97 Cost. Inoltre, l'annullamento d'ufficio di un provvedimento concessorio deve essere preceduto dalla comunicazione di avvio del relativo procedimento, ai sensi degli artt. 8 e 9 della L.R. n. 10/1991, al fine di consentire al beneficiario di partecipare al procedimento e di far valere le proprie ragioni. Il mancato rispetto di tali presupposti procedimentali determina l'illegittimità del provvedimento di annullamento.