Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42312 del 15 ottobre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:42312PEN

Massima

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Il giudice di appello, dopo aver escluso una circostanza aggravante o riconosciuto un'ulteriore circostanza attenuante in accoglimento dei motivi proposti dall'imputato, può confermare la pena applicata in primo grado, ribadendo il giudizio di equivalenza tra le circostanze, purché tale decisione sia adeguatamente motivata. Ciò non costituisce una violazione del divieto di reformatio in peius, in quanto il giudice di appello, pur modificando il giudizio di bilanciamento delle circostanze, può comunque confermare la pena finale precedentemente irrogata, qualora ritenga che le residue circostanze aggravanti siano comunque idonee a giustificare la medesima sanzione. Il principio di diritto affermato dalla Corte di Cassazione mira a garantire il rispetto del contraddittorio e della ragionevole durata del processo, evitando che l'imputato sia indotto a rinunciare all'impugnazione per il timore di subire un aggravamento della propria posizione. Pertanto, il giudice di appello, pur potendo modificare il giudizio di bilanciamento delle circostanze, non è vincolato a riformare la pena finale, purché tale decisione sia adeguatamente motivata in relazione alle residue circostanze di reato rilevanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. ALMA ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. AIELLI Lucia - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/07/2018 della Corte di Appello di Milano;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere ((omissis)) Alma;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. COCOMELLO Assunta, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza in data 3 lugli…

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