Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla signora Laura Carrara avverso il diniego comunale di sanatoria edilizia di un locale box interrato, ha affermato il seguente principio di diritto: Il giudicato formatosi su una precedente pronuncia che ha riconosciuto la carenza di motivazione del provvedimento di diniego di sanatoria edilizia, imponeva all'amministrazione comunale, in sede di nuovo provvedimento, di fornire adeguata e puntuale giustificazione in ordine alle ragioni ostative alla regolarizzazione del manufatto, non essendo sufficiente il mero richiamo alle caratteristiche costruttive ed urbanistiche dello stesso, già valutate dal giudice amministrativo. L'omessa o insufficiente rimotivazione del nuovo provvedimento di diniego, in violazione del giudicato, comporta l'annullamento dello stesso e l'obbligo per l'amministrazione di procedere alla sanatoria richiesta. La mancata impugnazione della precedente sentenza da parte dell'amministrazione comunale, che aveva accolto parzialmente le domande della ricorrente, implica l'accettazione del contenuto della pronuncia, con conseguente preclusione per l'ente locale di discostarsi dalle valutazioni in essa effettuate, senza adeguata e puntuale confutazione.