Consiglio di Stato sentenza n. 8722 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:8722SENT

Massima

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L'occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di un esercizio commerciale, in assenza di valido titolo concessorio, legittima l'adozione da parte dell'amministrazione competente di provvedimenti repressivi, quali l'ingiunzione di rimozione dell'occupazione e la chiusura temporanea dell'esercizio, a prescindere dalla circostanza che l'occupazione sia stata materialmente realizzata mediante l'utilizzo di arredi e attrezzature di un'altra società, con la quale vi sia comunque identità di compagine sociale. Infatti, l'identità dei soci non vale a obliterare la distinzione giuridica tra le due società, di talché l'occupazione realizzata dalla società priva di titolo concessorio deve essere qualificata come abusiva ai sensi della normativa vigente, legittimando così l'adozione delle relative misure sanzionatorie. Inoltre, l'ordine di rimozione dell'occupazione abusiva grava sulla società che materialmente la realizza, anche qualora essa non sia titolare della concessione, in quanto è su di essa che ricade l'obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi. Infine, la determinazione della metratura dell'area illegittimamente occupata, pur rilevante ai fini del quantum della sanzione, non incide sulla qualificazione della fattispecie come occupazione abusiva, né sull'adozione delle relative misure repressive, atteso che anche l'occupazione di una porzione di suolo pubblico eccedente rispetto a quella autorizzata integra gli estremi dell'abusività.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/12/2019

N. 08722/2019REG.PROV.COLL.

N. 09575/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9575 del 2018, proposto da
Nicusor Bogdan Ciobanu, Innovation Lab s.r.l.s., in personale del legale rappresentante
pro tempore
,

rappresentati e difesi dagli avvocati Stefano Vinti e Filippo D’Angelo, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Sergio Siracusa, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per la riforma

della sentenza breve del Tribunale ammini…

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