Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 53116 del 22 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:53116PEN

Massima

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Il diritto di difesa dell'imputato non legittima l'esercizio del delitto di calunnia. L'imputato può negare, anche mentendo, la verità delle dichiarazioni a lui sfavorevoli, ma commette il reato di calunnia quando non si limita a ribadire l'insussistenza delle accuse a lui addebitate, bensì assume ulteriori iniziative dirette a coinvolgere l'accusatore - di cui pure conosce l'innocenza - nella incolpazione specifica, circostanziata e determinata di un fatto concreto. Il diritto di difesa, infatti, non può essere esercitato attraverso condotte penalmente rilevanti, quali la falsa incolpazione di un soggetto innocente. L'ordinamento giuridico tutela il diritto di difesa dell'imputato, ma non consente che tale diritto sia fatto valere mediante l'utilizzo di strumenti illeciti, come la calunnia, che integrano autonomi reati a tutela di interessi giuridici parimenti meritevoli di protezione, quali l'amministrazione della giustizia e la libertà morale delle persone. La massima, pertanto, afferma il principio secondo cui il diritto di difesa dell'imputato trova un limite invalicabile nel divieto di porre in essere condotte penalmente rilevanti, come la calunnia, volte a coinvolgere ingiustamente terzi innocenti nel procedimento penale a proprio carico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), n. (OMISSIS);
2) (OMISSIS), n. (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2023/16 Corte d'Appello di Salerno del 11/10/2016;
esaminati gli atti e letti i ricorsi ed il provvedimento decisorio impugnato;
udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere, Dott. VILLONI O.;
sentito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dr. ANIELLO Roberto, che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore degli imputati, avv. (OMISSIS) …

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