Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13991 del 14 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13991PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (c.d. stalking) si configura anche in presenza di condotte caratterizzate da alterne vicende di avvicinamento e distanziamento tra l'autore e la vittima, purché tali condotte siano idonee a cagionare nella persona offesa uno stato di ansia e di fondato timore per la propria incolumità, integrando così gli elementi costitutivi del reato, ossia la reiterazione di minacce o molestie, il concreto pericolo per l'integrità fisica o psichica della vittima e l'alterazione delle sue abitudini di vita. La valutazione della gravità della condotta e della sussistenza delle circostanze attenuanti generiche rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale può legittimamente considerare, tra gli altri criteri di cui all'art. 133 c.p., anche le modalità della condotta, senza che ciò determini un vizio di motivazione, purché la decisione risulti adeguatamente e logicamente giustificata sulla base degli elementi acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. CATENA Rossell - rel. Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matilde - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza della Corte di Appello di Catanzaro emessa in data 02/07/2018;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CATENA Rossella;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale SENATORE Vincenzo, che, ai sensi del Decreto Legge 28 ottobre 2020, n. 137, articolo 23, comma 8, ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;
letta la me…

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