Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15818 del 5 aprile 2013

ECLI:IT:CASS:2013:15818PEN

Massima

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La confisca di beni nell'ambito di misure di prevenzione patrimoniale è legittima anche quando i beni risultino frutto di attività illecite, come l'evasione fiscale, senza che sia necessario accertare il nesso con attività di tipo mafioso. Il giudice di merito è tenuto a motivare in modo adeguato il provvedimento di confisca, ma il sindacato di legittimità in sede di ricorso per cassazione è limitato ai soli vizi di motivazione che la rendano del tutto carente, apparente o inidonea a giustificare la decisione. I successori a titolo universale del soggetto sottoposto alla misura di prevenzione non hanno legittimazione a chiedere la restituzione di quote o somme di spettanza di terzi estranei al procedimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO Luigi P. - rel. Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S. - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

3) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 20/2011 CORTE APPELLO di CATANIA, del 07/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI PIETRO CAIAZZO;

lette le conclusioni del PG Dott. GIALANELLA Antonio che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RILEVATO IN FATTO

Con decreto in data 7.6.2011 la Corte d'appello di Catania rigettava l'app…

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