Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 3268 del 2008

ECLI:IT:TARLAZ:2008:3268SENT

Massima

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Il silenzio serbato dall'amministrazione competente sulla domanda di permesso di costruire, decorso inutilmente il termine legale per la conclusione del relativo procedimento, configura un silenzio-inadempimento, che non determina un diniego implicito della pretesa sostanziale del richiedente, ma piuttosto l'obbligo perdurante dell'amministrazione di provvedere espressamente sulla domanda, anche su sollecitazione del privato. Pertanto, il privato può agire in giudizio per ottenere l'adempimento di tale obbligo, entro il termine decadenziale di un anno dalla scadenza del termine per provvedere stabilito dalla legge, senza che l'inerzia dell'amministrazione oltre tale termine possa essere equiparata a un silenzio-rifiuto. L'azione giurisdizionale avverso il silenzio-inadempimento segue il rito camerale, con decisione in forma di sentenza succintamente motivata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Roma,

Sezione Seconda bis,

composto da:
Eduardo PUGLIESE ((omissis)) VOLPE Consigliere Estensore
Solveig COGLIANI Consigliere
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 463 del 2008, proposto da Sl. Immobiliare s.r.l., in persona del legale rappresentante pro-tempore, rappresentata e difesa, anche disgiuntamente, dagli avv.ti prof. Fr. Sa. Fo. e Ro. Sa. ed elettivamente domiciliata presso il loro studio in Ro., ((omissis))., (...);
contro
il Comune di Ar., in persona del Sindaco pro-tempore, non costituito;
per l'annullamento
del silenzio serbato dal Comune sull'istanza 7 dicembre 2005, prot. gen. 53766, volta ad ottenere il rilascio del permesso a costruire un villino quadrifamiliare in Ar., località Nu. Fl., ((omissis))., distinto in catasto terreni al foglio (...), particella (...), oggetto di successiva diffida a …

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