Cassazione penale Sez. III sentenza n. 18530 del 4 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:18530PEN

Massima

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Il contratto di appalto che in realtà cela un accordo di somministrazione di lavoro in assenza dei requisiti di legge, al fine di eludere norme inderogabili di legge o di contratto collettivo applicate al lavoratore, integra il reato di cui agli articoli 110 c.p. e 38-bis del d.lgs. n. 81 del 2015. Ai fini della sussistenza del reato, è sufficiente che il contratto di appalto si risolva in una mera messa a disposizione di manodopera, senza che l'appaltatore assuma alcun rischio di impresa, essendo irrilevante la formale adeguatezza dell'impresa appaltatrice, ove risultino concrete lesioni dei diritti dei lavoratori, quali il sottoinquadramento, l'indicazione di imponibili contributivi inferiori a quelli effettivi e l'omesso pagamento di trattamenti di fine rapporto e indennità terminative. L'elemento soggettivo del reato è integrato dalla finalità elusiva, desumibile anche dalla condotta complessiva dei contraenti, a prescindere dalla loro consapevolezza della illiceità del comportamento. Il giudizio di colpevolezza, ancorato a considerazioni razionali e coerenti con le acquisizioni probatorie, non è sindacabile in sede di legittimità, ove privo di profili di irrazionalità, non essendo consentita la rilettura degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SARNO Giulio - Presidente

Dott. SOCCI Angelo M. - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni F. - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07-03-2022 del Tribunale di Udine;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Fabio Zunica;
lette le conclusioni rassegnate dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Marilia Di Nardo, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
lette le conclusioni trasmesse dall'avvocato (OMISSIS), difensore di fiducia dell'imputata, che ha ins…

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