Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4847 del 1 febbraio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4847PEN

Massima

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La presenza di un sistema di videosorveglianza in un luogo in cui è commesso un furto non esclude automaticamente l'applicabilità dell'aggravante della pubblica fede di cui all'art. 625, comma 1, n. 7, c.p., qualora non vi sia un operatore stabilmente addetto al controllo delle riprese e alla possibilità di interrompere immediatamente l'azione furtiva. Infatti, la mera possibilità di conoscere in un momento successivo le immagini registrate non costituisce una difesa idonea ad impedire la consumazione dell'illecito attraverso un intervento immediato. Pertanto, la circostanza aggravante della pubblica fede sussiste anche in presenza di un sistema di videosorveglianza, a meno che non vi sia un costante e attivo controllo in grado di scongiurare la realizzazione del furto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/10/2015 della CORTE APPELLO di TORINO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 03/11/2016, la relazione svolta dal Consigliere ANDREA FIDANZIA;
Il Procuratore Generale della Corte di Cassazione, Dott. DI NARDO Marilia, ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 19 ottobre 2015 la Corte d&#…

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